Nel panorama dei nuovi gruppi metal italiani, il gruppo thrash metal Betrayed spicca per il messaggio coraggioso e poetico di Kasna, loro ultimo album
Se è stata la curiosità verso il panorama dei nuovi gruppi metal italiani a portarti qui, allora puoi anche passare direttamente all’intervista. Sono però certa che apprezzerai anche il paragrafo introduttivo. Spiega, infatti, perché il metal sia spesso etichettato come musica da disadattati, la famosa “musica del diavolo”. Etichetta che svela il grande stigma che accompagna tutte le operazioni culturali di denuncia e contestazione. Non è un caso che, in quest’intervista ai componenti della thrash metal band Betrayed, leggerai di Alda Merini, ambientalismo e molto altro ancora.
Se vuoi ascoltare, invece di leggere, ecco qui la registrazione dell’intervista ai Betrayed
Leggi fino in fondo, ci troverai due contributi video (bellissimi) e, in fondo all’ultimo paragrafo, i 5 gruppi metal italiani suggeriti dai 5 membri dei Betrayed! Intanto, ascoltali, clicca qui sotto
Musica metal: la rivolta contro la cultura dominante viene derisa, oscurata e osteggiata

Quando le persone pensano ai generi musicali più popolari, spesso i primi che vengono in mente sono il pop, il blues, il rock, il rap o la trap. Da qualche parte, lungo la strada, si perde il metal!
La verità è che la musica metal è uno strumento artistico di rivolta contro la cultura dominante.
Elena Resta
Non c’è modo migliore per silenziare un messaggio di rivolta che appiccicandogli sopra una bella etichetta di “maledetto”, “tossico” o “folle”. Se vuoi approfondire la cosa, leggi l’intervista a Michele Soglia e Raphael Saini sulla musica metal oggi
La realtà, quindi, è ben diversa da quella della massa. Che vede il metal e i suoi fan come un gruppo di pazzi disadattati che sbattono la testa e urlano oscenità. In quest’ articolo sono certa che ti si chiarirà il ruolo sociale di questo genere musicale. L’intervista ai Betrayed sarà illuminante! Lasciami un commento qui sotto, dimmi se per te è stato effettivamente così!
Intervista ai Betrayed – gruppo thrash metal emergente romagnolo

I Betrayed, tra i nuovi gruppi metal italiani, sono una realtà molto rappresentativa del territorio romagnolo (nascono a Imola). La formazione è la seguente: Gianluca De Giovanni alla voce, Mattia Obici al basso, Michael Fabbri e Manuel Russo alle chitarre, Michele Soglia alla batteria. Mattia Obici non è stato presente all’intervista perché trattenuto da altri impegni
Thrash metal: tanta poesia e melodia

Piadina Story: Ciao ragazzi, mi raccontate chi sono i Betrayed? Come preferite definire la vostra musica?
Gianluca De Giovanni: Allora il nostro genere, in realtà, è difficilmente collocabile. Prendiamo ispirazione sicuramente da sonorità nordiche, quindi possiamo collocarlo a larghe linee nel Death e Thrash Metal, ma manteniamo un forte accento sulla linea melodica, il che ci connota fortemente.
Manuel Russo e Michael Fabbri: Il gruppo è nato nel 2007 a Imola e in questi anni abbiamo passato diversi cambi di formazione per arrivare a chi siamo oggi.
Oggi ai Betrayed contribuiscono tutti membri e credo che questo faccia veramente la differenza. Tutti i membri della band hanno pari potere creativo decisionale all’interno delle singole canzoni.
Manuel Russo
Riflessione piadinara: è molto molto controcorrente! Il mondo della musica è lastricata di carte bollate, quindi sentire di come invece si lavori in modo paritario, su quello che è la proposta da portare sul palco, è una piacevole novità.
Kasna: le urla di dolore della foresta

Piadina Story: Parliamo del vostro ultimo lavoro, Kasna. Mi ha letteralmente stregata. Cos’è e cosa significa Kasna?
Manuel Russo: Kasna è un vero e proprio racconto, una storia con un’introduzione, uno sviluppo e una conclusione.
Gianluca De Giovanni: Kasna, il titolo dell’album, in lingua nativa americana significa “sconfitta o perdita”. La protagonista della storia, infatti, è la foresta. Che alla fine viene sconfitta. Abbiamo voluto trasmettere il messaggio dell’importanza di rispettare anche di ciò che non è umano. Per farlo, abbiamo dato voce alla foresta, che si racconta.
I primi brani raccontano di quanto la foresta viva in pace con se stessa. Man mano, il crescendo narrativo si sviluppa con la storia. Il secondo pezzo ad esempio, “Time is the best murderer”, racconta di quanto l’immobilità porti la foresta a vivere una situazione quasi di “noia” in cui l’unica emozione è il dolore causato dalla morte degli alberi, per lo scorrere del tempo.
Riflessione piadinara: “Time is the best murderer” è un brano da pelle d’oca: credimi. dopo averlo sentito (e letto) la prima volta ho ripensato a come vivevo la mia vita fino a 10 anni fa, nell’assenza di interferenze e anestetizzata dalla rassicurante routine. (Poi tutto è cambiato, è arrivata la distruzione e ho subito la mia sconfitta che, per fortuna, ho potuto lasciarmi alle spalle).
Life turns off like a candle eaten by wind
Life turns off like a candle
Eaten by wind
Tempus edax rerum
da “Time is the best murderer”
Gianluca De Giovanni: Senonché, con un crescendo melodico pazzesco, fa la sua comparsa un essere buffo e goffo è appunto l’essere umano. E se da un primo momento la foresta è incuriosita e divertita, poi la situazione precipita.
L’uomo fa quello che è sotto i nostri occhi ogni giorno: distrugge. Brano dopo brano si arriva ad un punto in cui la foresta è sconfitta. L’ultimo pezzo, “Kasna” per l’appunto, non è la voce della foresta, che nel frattempo è morta, ma dello spirito della foresta. Che, constatando la distruzione che l’umanità ha portato, prova piacere nel vedere che l’uomo è destinato a morire, proprio perché ha annientato la foresta.
Melodia e Poesia: Alda Merini – anima metal

Piadina Story: Kasna è un album pazzesco. Siete stati bravissimi a livello melodico, avete reso il racconto in una maniera esplosiva. Ogni singola canzone ha una melodia poetica che lascia veramente annientati!
Gianluca De Giovanni: è raro, al giorno d’oggi, un album complesso come Kasna (anche perché ha richiesto 5 anni di lavoro!). Il mercato discografico contemporaneo favorisce chi fa uscire più singoli a una cadenza prestabilita -così si crea un marketing molto costante e duraturo sul prodotto e anche sulla band-
Manuel Russo: Sì diciamo che dal punto di vista compositivo abbiamo fatto un lavoro molto attento. Volevamo dare voce alla foresta anche attraverso la melodia.
Michael Fabbri: quante ore in saletta a discutere perché non è facile comporre una canzone in 5, figurati un album! Quindi ci vuole un sacco di tempo, capisci bene dove sono andati i 5 anni che ha richiesto la composizione!
Gianluca De Giovanni: l’altro punto focale che ha impegnato diverso tempo è stato quello dei testi. Il disco interamente dedicato alla poetessa Alda Merini: in ogni pezzo c’è una aforisma tratto da una delle sue poesie. Quindi oltre alla difficoltà di allineare testo e armonia, inserire un aforisma all’interno di ciascun pezzo, in linea con la tematica, non è stato semplicissimo.
Piadina Story: raccontatemi perché avete scelto Alda Merini
Gianluca Degiovanni: l’idea iniziale è stata mia, ma è stata poi subito condivisa da tutti e cinque!
Mi ha sempre colpito il modo che Alda Merini aveva di vedere cose e la delicatezza e la consapevolezza con cui ha sempre accettato l’ingiustizia che le è capitata nella vita.
De Giovanni
È una cosa che ha lasciato il segno: ha accettato il dolore, l’ingiustizia; se ne è appropriata e ne ha fatto tesoro. Alda Merini li ha trasformati nella sua forza per creare arte. Una cosa per me sbalorditiva!
Piadina Story: suonate un genere che molti vogliono oscurare, perché di denuncia, raccontate la tragedia che la Natura sta vivendo per mano umana e lo fate ricordandoci da quanto dolore (inflitto da altri esseri umani) possa nascere una grande arte. Mi avete commossa. Avete fatto un lavoro di una significazione potentissima. Alla faccia della musica dei drogati eh! Ora Parliamo del brano “Purity”, brano bellissimo.
Manuel Russo e Gianluca De Giovanni “Purity” è il primo pezzo del dell’album a parte l’intro (che è tutto strumentale). E’ il punto iniziale della storia quindi è la foresta che parla di come viva in simbiosi e in pace con gli elementi e i figli i suoi figli cioè gli alberi che la compongono. Abbiamo creato questo brano partendo da un aforisma di Alda Merini che è “spesso Dio uccide uccide gli amanti perché non vuole essere superato in amore” In “Purity” la foresta è un ecosistema di affetti, di amore.
Il ritorno sui palchi e una nuova formazione per arrivare a Frogstock

Piadina Story: passiamo ai concerti: dopo 5 anni di lavoro e con una pandemia in mezzo, l’anno scorso siete tornati sui palchi con Kasna. Come l’ hanno accolto i vostri fans?
Michele Soglia: è emblematico quello che è successo sotto al palco di Frogstock ad Agosto 2022. Il pubblico ha reagito benissimo: eravamo in apertura ai Nanowar of Steel, c’erano migliaia di persone e tutte erano coinvolte al massimo! Hanno partecipato attivamente: tutti sotto al palco con le mani alzate! Io dietro alla batteria vedevo poco, ma sentivo l’energia del pubblico attraversare tutti noi, dandoci una carica ed emozione uniche!
Tra l’altro, approfitto del ricordo dell’esperienza di Frogstock per ringraziare tutti gli organizzatori tutti quelli che stanno dietro nel backstage a lavorare tutti quelli che fanno fatica
Michele Soglia
Gianluca De Giovanni: abbiamo passato un periodo molto impegnativo, quindi è stato molto gratificante vedere l’abbraccio di migliaia di persone dal palco di Frogstock! Per fortuna Michele (Soglia) si è unito a noi in un modo pazzesco e, anche grazie a questo il disco è uscito! Abbiamo fatto uscire il disco a dicembre del 2021. Appena fatto uscire il disco siamo stati costretti a fermarci per altri quattro cinque mesi (causa pandemia). Quindi puoi capire come, vivere la grande emozione del pubblico per noi sia stato bellissimo.
I Betrayed sono un grande esempio per i nuovi gruppi metal italiani

Piadina Story: l’album Kasna dà voce a una foresta che racconta quanto abbia sofferto e, alla fine, di avere perso. Possiamo dire che è un disco con un forte messaggio sociale. In qualità di uno dei nuovi gruppi metal italiani, quindi, mantenete alta la bandiera del coraggio di essere scomodi!
Michael Fabbri: si, è un messaggio sociale in cui noi crediamo molto. Vogliamo comunicare che la cicca della sigaretta la si può buttare e spegnere, la luce non è prodotta senza inquinamento, non sprechiamola. Insomma vogliamo dire tutto ciò per cui molto spesso la reazione è” sì ma che scatole parlano sempre di ste cose”. Il problema c’è e, anche se non è facile, bisogna parlarne senza nascondersi.
Gianluca De Giovanni: A me quello che proprio urta è il non mandare mai un messaggio perché si ha paura di andare incontro a critiche
Altra riflessione piadinara: vedi? Che siano gruppi metal esordienti o giganti internazionali, questo genere è un codice comunicativo di grande impatto per chi non si voglia adeguare alla massa. Questi ragazzi hanno scelto di criticare l’assurdo sistema che ci sta portando all’autodistruzione, anche se è una posizione molto impopolare.
Parlare di argomenti scomodi è difficile. Fare una canzone dedicata alla storia d’amore invece di ragionare, ad esempio, sul conflitto Russo ucraino e sul ruolo della NATO è più facile. Ma poi qual è il contributo che porti?
Fabbri
Piadina Story: Da parte dei ragazzi più giovani c’è tanto recupero della musica degli anni 90 e 2000, proprio per recuperare i contenuti di denuncia e le contestazioni, I nuovi gruppi metal italiani stanno percependo questo interesse?
Michele Soglia: Elena ti confermo che è così. Sono reduce Venezia Hard Core Festival. Era pieno di ragazzi giovani come anche di miei coetanei, (giovani trentenni) e più grandi di me. Eravamo tutti carichi a manetta, tutti coinvolti e questo grazie non solo alla musica, che può piacere o meno, ma anche ai contenuti che il metal porta avanti, i suoi valori, le sue sfide!
Piadina Story: su, ragazzi, consigliamo ai lettori 5 nuovi gruppi metal italiani da seguire assolutamente?
Betrayed: assolutamente si: Eva Can’t, The Human Tornado, Rasputin, Necrosy e Riptides
Per approfondire:
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- Ti va di leggere ancora di metal? Sono certa che amerai l‘intervista a Giada Maragno, metal goddess romagnola!
- Vuoi restare in Romagna ma muoverti in generi diversi? Allora l’intervista a John De Leo sull’importanza della musica per tornare a vivere dopo la pandemia fa per te!
- Vuoi ascoltare buon metal? Ecco i consigli dei Betrayed per godersi la musica dal vivo: Ca’Vaina a Imola; Alchemica Music Club a Bologna; Skull Club a San Marino; Sheratan Live Club a Carpi; e Rock N’Roll club di Milano.