Un esempio del perché la Nature Restoration Law è importante ci arriva da Lugo di Romagna post alluvione, dove un comitato cittadino lotta per salvare un polmone verde.
Cos’è la Nature Restoration Law -la legge europea sul ripristino degli habitat naturali- e perché è importante
Mercoledì 12 luglio, a 2 mesi esatti dall’alluvione che ha devastato l’Emilia Romagna, è stata approvata la Nature Restoration Law. Si tratta di una legge approvata dall’Europarlamento che prevede l’obbligo di ripristino del 20% degli ecosistemi degradati entro il 2030. Una legge importante per contrastare il cambiamento climatico e le terribili conseguenze che già sta comportando.
In per Approfondire trovi il link al testo della Nature Restoration Law in pdf (in italiano “legge sul ripristino della natura”)
L’Europa ha riconosciuto che, distruggendo la natura, ci stiamo letteralmente annientando. Il consumo di suolo sconsiderato, l’antropizzazione deregolata e l’inquinamento sono tra le concause del cambiamento climatico che ogni giorno, in modo sempre più evidente, sta mettendo in pericolo l’umanità.
La politica contemporanea si perde sempre più dietro alle parole del consenso, tralasciando troppo spesso la concretezza dei fatti. L’Europa lo ha riconosciuto, per questo ha fondato l’Intergovernamental Panel for Climate Change con l’obiettivo di sostenere la politica con prove scientifiche. Nel 2022 l’IPCC ha avvertito l’Europa che gli eventi climatici estremi, con conseguenze irreversibili, sono dovuti al cambiamento climatico. E che se si vuole invertire la rotta bisogna farlo concretamente.
La Nature Restoration Law è caratterizzata da obiettivi legalmente vincolanti. Questo perché a parole tutti vogliono combattere il cambiamento climatico ma, nei fatti la cosa si “ingarbuglia”, come si dice in Romagna. E proprio dalla Romagna arriva un esempio importante.
Continua a leggere e poi fammi sapere cosa ne pensi.
L’alluvione in Romagna e il consumo di suolo

Tante precipitazioni in poco tempo, un terreno secco provato da settimane di siccità e il dissesto idrogeologico legato all’eccessiva antropizzazione e cementificazione. E’ questa, in sintesi, la narrazione principale relativa alle cause della spaventosa alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna a maggio di quest’anno.
Sembra strano pensare a tanta distruttività in una regione che vanta molti progetti di sviluppo cittadino sostenibile, eco-innovazione e rigenerazione urbana. Tra questi, ad esempio la creazione del Green City Network. Il fatto è che, all’atto pratico, l’Emilia-Romagna è la terza Regione italiana per consumo di suolo. Prima per consumo di suolo nelle aree alluvionali, vanta il primato di costruzione nelle zone protette! Il rapporto ISPRA è veramente impietoso.
Abbiamo ascoltato lo stesso messaggio trasmesso in modo corale: le cause dell’ alluvione in Emilia Romagna sono da ricercarsi nel cambiamento climatico. Il territorio è molto cementificato, questo gli ha fatto perdere la capacità di assorbire e smaltire le acque meteoriche, favorendo l’esondazione dei fiumi e il dissesto idrogeologico. L’alluvione che ha colpito la Romagna a maggio è stata un chiaro esempio di come il consumo di suolo e la cementificazione siano tra le principali cause del rischio alluvionale. La biodiversità, la tutela degli ambienti naturali e l’incremento del verde urbano sono parte delle soluzioni che l’Europa sta promuovendo per invertire la rotta.
Ai benefici per la biodiversità se ne aggiungono molti altri, di non minore importanza: il contributo alla crisi climatica in termini di adattamento e mitigazione, un territorio più sano e dunque meno soggetto ad alluvioni, siccità ed altri disastri, una migliore conservazione del capitale naturale e dei servizi ecosistemici che ne conseguono, un grande contributo alla qualità della vita e alla salute psicofisica dei cittadini.
Manifesto italiano per la NRL – FISNA
La corrispondenza tra cambiamento climatico e alluvione in Emilia Romagna è divulgata dai comitati scientifici così come dalla politica a tutti i livelli. Compito della scienza è studiare e divulgare proposte e soluzioni. Alla politica, invece, compete il compito di formare e, ancor più quando si scende su base territoriale, di fare. Ed è qui, come si dice, che casca l’asino. Proprio per questo motivo lo strumento normativo voluto dalla comunità europea ha obiettivi legalmente vincolanti.
L’alluvione a Lugo di Romagna: tra parole che evaporano e fatti che affondano

Vivo a Lugo di Romagna. A maggio la violenza dell’acqua ha spazzato via tutto ciò che ha incontrato: auto, negozi, scuole, aziende, campi coltivati, case. Persone. Lasciando noi cittadini senza via di scampo.
A chi abbia imputato anche alla gestione del territorio parte della distruttività dell’alluvione (che in Bassa Romagna ha mietuto vittime) l’amministrazione ha risposto che non si sarebbe potuto fare diversamente. Il sindaco di Lugo, Davide Ranalli, così si è espresso a riguardo, a pochi giorni dall’alluvione:
Un evento che non si era preparati ad affrontare e non si sarebbe comunque potuto fermare, ad di là di chiacchiere, polemiche e speculazioni. Però, aggiunge il Sindaco, adesso bisogna cambiare strada, bisogna davvero prendere atto della crisi climatica (quella “che la destra nega”, sottolinea) e mettere in pratica politiche per dare sicurezza al territorio. Non basta il consumo di suolo zero, bisogna cominciare a de-costruire, tornando a rendere permeabili parti del territorio.
[ …]
Secondo me c’è però un secondo pezzo della storia che riguarda il lavoro che dobbiamo fare da oggi in avanti per fare fronte a quanto è accaduto. Le istituzioni devono essere impegnate a trovare soluzioni all’altezza e in dimensione rispetto a quanto accaduto e addirittura proiettando le opere per la sicurezza del territorio nei prossimi 100 anni, perché l’orizzonte sul quale dobbiamo lavorare non è di qualche anno ma di intere generazioni
il sindaco di Lugo Davide Ranalli
Trovi l’intervista completa al Sindaco di Lugo Davide Ranalli a questo link
D’altra parte le dichiarazioni relative all’importanza della cura dell’ambiente non sono nuove per l’amministrazione lughese. Da tempo il sindaco è portavoce dell’importanza di mettere al centro la tutela dell’ambiente e il contrasto al cambiamento climatico. A Novembre 2022, ad esempio, dichiarava
Voglio un partito che torni a parlare anche al ceto intellettuale col quale non discutiamo più da tempo. Che entusiasmi i giovani. Una forza politica di sinistra in grado di mettere al centro della propria azione due temi oggi fondamentali: il clima e l’ambiente da una parte, la pace dall’altra.
Il sindaco di Lugo Davide Ranalli
Trovi l’intervista completa al sindaco di Lugo Davide Ranalli a questo link
A questo punto ci si aspetterebbe dalla stessa dirigenza un’azione decisa verso la salvaguardia del verde e la cura del territorio. Ma capita a volte che le parole evaporino, mentre a terra, tra il fango e l’acqua putrida, restano i fatti. Ed è proprio per questo che uno strumento come la Nature Restoration Law diventa centrale, secondo me. Ancor più per l’Emilia Romagna.
Il progetto della nuova scuola in Largo Corelli e le proteste dei cittadini

Un probabile esempio è quello relativo al progetto della nuova scuola dell’infanzia in Largo Corelli. La scuola materna viene proposta come progettata per essere nuova, moderna e sostenibile. Ma la sostenibilità pare decadere ad alcuni di coloro che hanno osservato il progetto nella sua interezza, non solo a livello tecnologico e strutturale. Il progetto, uno dei più importanti finanziati col Pnrr a Lugo di Romagna, infatti prevede che la scuola vada ad occupare circa 3/4 di un parco pubblico, con conseguente abbattimento di 22 (su 30) pioppi cipressini trentennali.
Le aree verdi urbane non sono solo belle da vedere, ma hanno anche un ruolo importante per l’ambiente e il clima. Non basta sostituire gli alberi abbattuti con altrettante piante già cresciute. 30 alberi che vivono insieme da 30 anni in un parco hanno una funzione ecologica e sociale insostituibile. Contribuiscono a mantenere la biodiversità, filtrare l’inquinamento, produrre ossigeno, regolare il microclima, prevenire le alluvioni, assorbire l’acqua in eccesso. Alberi nuovi, piantati altrove, hanno bisogno di tempo per crescere e per adattarsi al contesto in cui vengono piantati. Non possono garantire gli stessi benefici di un ecosistema trentennale creato da 30 alberi adulti, né possono compensare la perdita di un’area verde.
Le aree verdi sono state indicate anche nel Nature Restoration Law come una delle più importanti forme di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici, oltre che una fonte di benessere per le persone. E per fare in modo che le indicazioni diventino attuative, mette in campo obiettivi che, di fatto, sono obbligatori da raggiungere.
Credo non sia facile passare dalla teoria alla pratica. Non voglio affatto sminuire le difficoltà che, ogni giorno, comuni e giunte (cuore operativo del territorio) si trovano ad affrontare. Posso immaginare che dalla teoria alla pratica ci siano fiumi di burocrazia, vincoli politici ed economici. Ed è proprio per questo che credo che lo strumento europeo per il ripristino della natura sia fondamentale. La Nature Restoration Law sono certa saprà essere di grande aiuto per i territori e chi li vuole amministrare bene.
I cittadini lughesi riuniti nel comitato “Salviamo il parco di Largo Corelli“ contano molto anche sulla presa di coscienza che l’approvazione della Nature Restoration Law porta con sé. Consapevoli di quanto il verde cittadino sia un presidio alla lotta al cambiamento climatico, vogliono sensibilizzare la gestione territoriale sul importanza del polmone cittadino.
Ecologia ed economia stanno bene insieme



Ecologia ed economia vanno sempre a pari passo: dove non c’è l’una difficilmente ci sarà l’altra. In Emilia Romagna la cosa oggi è molto chiara.
L’alluvione a Lugo non ha solo devastato il territorio, ha anche messo in ginocchio tanti servizi. Tra questi, ad esempio, due scuole dell’infanzia sono state rese inagibili. Oggi, infatti, i bambini delle scuole dell’infanzia di Fondo Stiliano e Capucci sono riallocati in sistemazioni temporanee (con relativo disagio di centinaia di persone tra bambini, corpo docente e famiglie).
Per fare defluire l’acqua dall’area occupata dal parco di Largo Corelli, si sono resi necessari 3 lunghissimi giorni. Vi posso assicurare, avendolo vissuto di persona, che sono molto più onerosi i danni agli edifici alluvionati per diversi giorni rispetto a quelli degli edifici restati in acqua una giornata o poco più. Basta passare di casa in casa attorno al parco Corelli a due mesi dall’alluvione: i piani terra hanno porte e finestre spalancate e ci sono ancora cataste di mobili esposte al sole nel disperato tentativo di asciugare muri e pavimenti.

Se mai lo è stato, non è certo oggi il tempo per investire i soldi di cittadinanza in progetti non sicuri. Lugo di Romagna sorge su un’area alluvionale, il cambiamento climatico è in atto. Ce n’è a sufficienza perché i cittadini pretendano che gli investimenti pubblici siano destinati a progetti il più sicuri possibile. E quindi non in zone che hanno provato essere alluvionali (non tutta la città è stata alluvionata).
Una scuola sostenibile per i bambini di Lugo

Il Comitato cittadino “Salviamo il parco di Largo Corelli” ha già raccolto oltre 600 firme.
Al pari dei cittadini del comitato, non sono affatto contraria alla costruzione di una nuova scuola dell’infanzia a Lugo di Romagna. Al contrario, ritengo che investire in nuove strutture scolastiche sia centrale per offrire ai nostri bambini un’istruzione di qualità, in un ambiente sicuro e stimolante. I bambini e l’istruzione sono il nostro futuro. E anche la coscienza ecologica è il nostro futuro. Direi che è chiaro.
Oggi è il giorno 204 dell’anno 2023. Il canale ufficiale per la comunicazione delle emergenze nel territorio della Bassa Romagna, gestito dal Servizio Comunicazione e dal Servizio Protezione Civile dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, ha già emesso 108 allerte. 108 allerte in 7 mesi: il territorio Bassa Romagna ha avuto il 52% di giornate dell’anno caratterizzate da stato allerta. Nella giornata di sabato 22 luglio il territorio di Lugo ha dovuto gestire un’altra terribile emergenza. Nelle frazioni a nord di Lugo (Voltana, Alfonsine, Giovecca) un temporale di grandine e vento tra i 100 e 128km/h ha causato danni enormi ad un territorio già devastato dall’alluvione. Alberi sradicati, strade interrotte, tralicci elettrici abbattuti, tetti divelti; ancora danni che hanno compromesso il patrimonio pubblico e privato lughese. Non possiamo continuare a ignorare gli effetti che le nostre scelte hanno sul cambiamento climatico. Che è ciò che ci sta dicendo anche l’Unione Europea.
Voglio confidare nell’amministrazione comunale perché ripensi il progetto e individui una proposta alternativa, più idonea e sicura, per realizzare la nuova scuola dell’infanzia. Sono consapevole che la cosa rappresenti una sfida non semplice, di questi tempi poi! Ma sono altrettanto certa che si sapranno individuare tutte le soluzioni possibili.
Nel frattempo, ringrazio i legislatori che stanno mettendo a punto strumenti normativi volti a sostenerci nel difficilissimo percorsi di limitare l’impatto ambientale del nostro vivere. Che è il perché la Nature Restoration Law è importante. Prevedendo obiettivi legalmente vincolanti saprà mettersi in guida di amministrazioni e cittadini che, nella difficoltà e confusione che seguono la teoria per arrivare alla pratica, si perdono. E non è cosa da poco.
Per approfondire
- Vuoi approfondire la mia opinione sule cause dell’alluvione in Emilia Romagna? Clicca sul link
- Ti interessa accedere a dati in meerito al dissesto idrogeologico in Emilia Romagna? ti consiglio la lettura di Alluvione in Emilia Romagna: le piogge eccezionali sono la punta dell’iceberg di un dissesto idrogeologico profondo
- Sono stati tantissimi i volontari che hanno aiutato durante l’alluvione in Emilia Romagna e io l’ho vissuta in prima persona: leggi Alluvione Emilia Romagna: 4 storie dei volontari di Romagnoli Popolo Eletto emozionanti e Intervista a Stefano Bernardeschi: come aiutare col sorriso. Il racconto di Romagnoli Popolo Eletto che non ti aspettavi
- Qui trovi il testo in italiano della Nature Restoration Law
- Anche l’associazione Italia Nostra si è mossa contro la cementificazione del parco di Largo Corelli. trovi qui l’articolo